Sergio Monari
← Back to ArtistiSergio Monari nasce nel 1950 a Bologna, città ricca di storia artistica, ma la sua vita creativa lo porta presto a trasferirsi in Romagna: è lì che cresce, si forma, respira un’aria fatta di storie, paesaggi, memorie.Studia al Liceo Artistico di Ravenna, poi va all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ottiene il diploma/la laurea e più tardi insegna — in particolare, Anatomia Artistica e Scultura.Negli anni Settanta Monari comincia a esporre: le sue prime mostre risalgono alla fine del decennio, in contesti locali e gradualmente anche più ambiziosi. Già da allora emergono i temi che diverranno centrali: la forma umana (talvolta ibridazioni con lo zoomorfo), i richiami al classico, la tensione verso un racconto che non sia solo estetico ma anche metaforico, mitico. Monari lavora soprattutto la scultura, ma non disdegna di operare anche con la pittura. È un artista che ama la materia: la superficie, il volume, la tridimensionalità non sono semplici mezzi, ma porte verso altro; verso la memoria, verso un ideale di bellezza che non si lascia banalizzare. Lo stile di Monari è un incontro tra antico e contemporaneo, tra mito e presente. Nei suoi lavori, sovente, il corpo umano emerge in forme che sembrano scolpite da una storia non del tutto umana: figure che esprimono aspirazioni, conflitti, desideri, timori profondi. A volte i suoi pezzi hanno qualcosa di ieratico, qualcosa di rituale; altre volte di perturbante. La classicità non è solo fonte di ispirazione ornamentale, ma una geometria morale, un repertorio di simboli che Monari rielabora, distorce, riflette nel presente. Nel corso del tempo ha sviluppato una sensibilità per il mito come motore narrativo, per la bellezza come valore plus, per la memoria collettiva come spazio dove far vivere anche il dubbio. Le sue sculture spesso invitano lo spettatore a un dialogo: non sono oggetti passivi da contemplare, ma presenze che interrogano — cosa significa essere oggi, cosa resta del mito, come l’antico ci parla, ci condanna o ci salva. Monari è un artista riconosciuto sia dalla critica che dagli ambienti istituzionali. Ha esposto in oltre 90 mostre, sia personali sia collettive, in Italia e all’estero. Collabora con critici importanti, curatori, poeti. Ha ricevuto attenzioni perché la sua opera unisce un sapere classico con sensibilità contemporanea, un equilibrio tra forma e contenuto, tra estetica e idea. Ciò che lo rende interessante è la sua capacità di rinnovarsi pur restando fedele al nucleo originario: la riflessione su ciò che è umano, sul mito, la memoria, il passaggio del tempo. Monari non è un artista che cerca effetti facili: il suo è un invito alla lentezza, all’ascolto, a ritrovare significati che spesso trascuriamo. Le sue sculture non urlano, ma parlano con forza sottile; sussurrano mitologie antiche che ancora ci abitano; emergono dal bronzo, dalla materia, come se portassero con sé il peso dei secoli.Guardando un’opera di Sergio Monari, si ha quasi la sensazione che il tempo si pieghi: davanti alla bellezza classica, all’armonia del corpo, all’eco di miti remoti, si sente anche il contraccolpo della contemporaneità — la frattura, il dubbio, il disincanto. E questo contrasto è ciò che fa vibrare la sua arte.